Hai mai passeggiato sulla spiaggia durante una mareggiata?
Io sì, parecchie volte, son fortunata, vivo in Liguria.
Ma sei fortunato, perché vi ti porto oggi, con me, controvento davanti al mare.
Hai mai passeggiato sulla spiaggia durante una mareggiata?
Io sì, parecchie volte, son fortunata, vivo in Liguria.
Ma sei fortunato, perché vi ti porto oggi, con me, controvento davanti al mare.
Eccerto, starai pensando, dici che mi porti, ma non è la stessa cosa leggerti, mi mancherà comunque il rumore delle onde, che ti penetra nelle orecchie e diventa parte di te, rimbalza sfasando il ritmo del tuo cuore inseguendo le sorti del tuo respiro.
Costante rumore, che si fa boato quando l’acqua incontra, anzi si scontra, con un molo, uno scoglio o un dito del piede, e scoppia di felicità per il ritrovato amico perduto.
E poi, dopo che l’onda è crollata a terra,
– il viaggio è stato lungo e faticoso, non saprai mai quanto, ho sempre pensato a te,
nemmeno il tempo di un sospiro che già il mare la reclama.
E ci prova, lei, a trattenersi, aggrapparsi ai sassi, ai ricordi, urlando con il suono aspro della risacca,
– un minuto, un minuto ancora, che poi, lo giuro, torno, arrivo, lo sai bene ormai,
ma non c’è tempo, non c’è più tempo, e così scivola con i passi del gambero, scontrosa, arrabbiata, a tratti, disarmata, davanti al suo amato mare.
Perché hai ragione tu, il mare in tempesta è prima di tutto rumore, fragore.
Boato assordante che ti blocca il respiro di vento, ti annega gli occhi di sale, si prende gioco del tuo pensare:
– che tanto cosa vuoi che sia, smetto quando voglio.
vuoi vendere casa?Entra.